Il nuovo calcio che avanza
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okki blu
OCCAM
dirramatore
Il Ruminante
007
barone
Admin
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Il nuovo calcio che avanza
Il circo pallonaro continua il suo giro, il prossimo spettacolo sara' dove ?
Re: Il nuovo calcio che avanza
Questo giocatore che fa delle rimesse laterali cosi' lo voglio alla Juve!
Robin, chiama a quel citrullo di Cobolli!
rimessa laterale
Carissimo Admin,effettivamente alla juve farebbe sicuramente comodo un giocatore del genere,ma non sicuramente quello che ha preso la pallonata,troppo delicato,a meno che "u pallona era de marmu",perche' se e' cosi era giustificato e "pigghiamu puru a d'illu".
Cambiamo argomento,chi semina raccoglie,tu prima,io dopo e penso pure LoneWolf."ncuna simenta l' amu jettata",stai a vedere che quanto prima saremo piu' numerosi e come tu
hai scritto qualche tempo fa,"chianu chianu,comu i monaci aru cummentu tutti cca s'anu e recogghira".
Adesso ti saluto,fra poco ci sara' la nostra partita, a LoneWolf non interessa,"illu e' dde natru culura", "cchi ddici, li sgrusscimu all'interisti"
Cobolli non lo posso chiamare ,ho perso il numero.....
Cambiamo argomento,chi semina raccoglie,tu prima,io dopo e penso pure LoneWolf."ncuna simenta l' amu jettata",stai a vedere che quanto prima saremo piu' numerosi e come tu
hai scritto qualche tempo fa,"chianu chianu,comu i monaci aru cummentu tutti cca s'anu e recogghira".
Adesso ti saluto,fra poco ci sara' la nostra partita, a LoneWolf non interessa,"illu e' dde natru culura", "cchi ddici, li sgrusscimu all'interisti"
Cobolli non lo posso chiamare ,ho perso il numero.....
barone- Numero di messaggi : 45
Data d'iscrizione : 10.09.08
Re: Il nuovo calcio che avanza
complimenti per il nuovo avatar, papaveri tra gli ulivi e' veramente poetico! Passiamo alle dolenti note della New Holland Football Smiling Club, e' cosi' che chiamo ora la squadra che veste le gloriose casacche della defunta Juventus FC che sorride e si genuflette ai "veri poteri forti" ad ogni pie' sospinto.
Purtroppo dovrei scrivere tanto sulle tristi vicende di due anni fa ma servirebbe solo a farmi (e farti) incavolare, dico solo che, fino a quando ci saranno questi personaggi al comando, la New Holland, che tiracchia sulle spalle di due o tre senatori, non mi fara' piu' gioire, anche se dovrebbe vincere tre Coppe Campioni di fila.
Purtroppo dovrei scrivere tanto sulle tristi vicende di due anni fa ma servirebbe solo a farmi (e farti) incavolare, dico solo che, fino a quando ci saranno questi personaggi al comando, la New Holland, che tiracchia sulle spalle di due o tre senatori, non mi fara' piu' gioire, anche se dovrebbe vincere tre Coppe Campioni di fila.
Ultima modifica di Admin il Sab 29 Nov - 22:43 - modificato 1 volta.
processi
Ormai nessuno ti da indietro niente,purtroppo, quella condanna frettolosa, mi ricorda i vari film western, dove impiccavano senza un regolare processo, un poveraccio , accusato ingiustamente per aver rubato un cavallo,mentre i ladri magari erano quelli che lo impiccavano.
Tifosissimo Admin,io sono preoccupato del presente,non mi piace niente nell'orbita bianconera.
Tifosissimo Admin,io sono preoccupato del presente,non mi piace niente nell'orbita bianconera.
barone- Numero di messaggi : 45
Data d'iscrizione : 10.09.08
Re: Il nuovo calcio che avanza
L'analogia che hai fatto calza a pennello, i mass-media di parte avevano rotto i zebedei per anni e l'opinione pubblica era stata ben lavorata da chi da anni vedeva solo vincere e voleva un "impiccato" a tutti i costi.
Gli Elkann hanno preso la palla al balzo e non hanno esitato a sbarazzarsi di chi vinceva senza spendere ma che era diventato troppo grande per le loro scarpe. Stavano pure per fare il nuovo stadio e loro sarebbero rimasti dalla sponda perdente perche' l'ala Agnelli della famiglia era con Giraudo e Moggi.
Per una faida interna alla famiglia non hanno esitato a farsi mandare in serie B, farsi togliere 2 scudetti, facendosi prendere per ladri.
Per il presente stendo un velo pietoso su queste marionette che all'Avvocato avrebbero potuto solo lustrargli le scarpe.
Gli Elkann hanno preso la palla al balzo e non hanno esitato a sbarazzarsi di chi vinceva senza spendere ma che era diventato troppo grande per le loro scarpe. Stavano pure per fare il nuovo stadio e loro sarebbero rimasti dalla sponda perdente perche' l'ala Agnelli della famiglia era con Giraudo e Moggi.
Per una faida interna alla famiglia non hanno esitato a farsi mandare in serie B, farsi togliere 2 scudetti, facendosi prendere per ladri.
Per il presente stendo un velo pietoso su queste marionette che all'Avvocato avrebbero potuto solo lustrargli le scarpe.
Re: Il nuovo calcio che avanza
Barone, questo e' l'avvocato di Moggi.
Sto solo girando il coltello nella ferita...
VERGOGNA !!!
Re: Il nuovo calcio che avanza
CLAMOROSO MA NON TROPPO
Sentenza Gea Non è stata associazione a delinquere
Sorpresa, la cupola non c’è più, o s’è incrinata di brutto. Oggi la sentenza di primo grado del processo Gea spazza via il vertice dell’impianto accusatorio e potrebbe avere forti ripercussioni anche sui teoremi che sostengono l’accusa al processo di Napoli che parte il 20 e vede al centro di tutto l’altro anello (debole) della catena: quello arbitrale.
Certo che avere fiducia nella giustizia sportiva e ordinaria in Italia diventa sempre più un atto di fede se non di speranza. Ma come si fa a proporre una condanna di sei anni per associazione a delinquere e arrivare a una sentenza che annulla completamente il teorema dell’accusa? Perché parliamoci chiaro: la condanna di Moggi padre e figlio equivale, nel suo peso specifico, quasi ad una assoluzione. E’l’ennesimo colpo di scena in aggiunta ai tanti pasticci di questa pazzesca vicenda. Riassumiamo: la giustizia sportiva attraverso la Corte di giustizia federale ha recentemente affermato che Moggi non andava giudicato in quanto dimessosi prima dell’avvio del procedimento sportivo, salvo poi neutralizzare gli effetti dello stesso pronunciamento con un cambiamento delle norme ora impugnato dallo stesso Moggi di fronte ai garanti federali. Insomma un vero labirinto che completa un quadro già fosco che ha lasciato tanti dubbi e autentiche ferite nell’animo di molti tifosi. Dopo Andrea Agnelli anche Cobolli Gigli, a proposito di calciopoli, ha parlato di un giudizio affrettato. Che però, aggiungiamo noi, ha lasciato conseguenze indelebili. E non giriamo attorno a un dito sostenendo che se il processo Gea avrà ripercussioni sul processo di Napoli appare innegabile che il giudizio finale del procedimento in mano a Narducci e Beatrice avrà ulteriori ripercussioni su quanto deliberato a suo tempo dalla giustizia sportiva. Detto in soldoni: se da Napoli usciranno delle assoluzioni bisognerà per forza rimettere al centro dell’attenzione lo scudetto annullato e quello (assurdamente) riassegnato da Guido Rossi dopo aver letto a suo modo il parere di un comitato di saggi.
Certo, i soliti puristi della materia, diranno che non si possono mettere sullo stesso piano la giustizia sportiva e quella ordinaria, ma ci farebbe molto piacere guardare negli occhi quanti sosterranno questa tesi a processi ultimati, perché è sull’indagine penale e non su quella sportiva che s’è retto il processo federale del 2006. Non vogliamo fare del facile populismo, ma se decadono le accuse ai dirigenti, se viene sbriciolata la tesi della organizzazione perdelinquere e se infine dovesse crollare anche l’ultimo baluardo dell’accusa (la corruzione arbitrale), beh allora si dovrà riparlare di tutto. Eccome se ne dovrà riparlare. Esistono ancora troppi “se” e i procedimenti ordinari hanno tempi molto più lunghi, ma serpeggia ormai la sensazione di qualcosa che non quadra. Non vorremmo ripercorrere una storia travagliata, ma questo giornale è sempre stato baluardo e simbolo di una ricerca di verità che ancora tarda ad arrivare. Di sicuro la sentenza Gea ripropone interrogativi inquietanti che attendono risposte. Se quelle risposte non saranno chiare ed esaurienti, ribadiamo, tutto andrà rimesso in discussione. Giusto far pagare chi ha sbagliato, ma forse c’è stata troppa fretta nell’individuare un solo colpevole e poca attenzione nel cercare una giustizia vera.
Paolo De Paola
Tuttosport
Sentenza Gea Non è stata associazione a delinquere
Sorpresa, la cupola non c’è più, o s’è incrinata di brutto. Oggi la sentenza di primo grado del processo Gea spazza via il vertice dell’impianto accusatorio e potrebbe avere forti ripercussioni anche sui teoremi che sostengono l’accusa al processo di Napoli che parte il 20 e vede al centro di tutto l’altro anello (debole) della catena: quello arbitrale.
Certo che avere fiducia nella giustizia sportiva e ordinaria in Italia diventa sempre più un atto di fede se non di speranza. Ma come si fa a proporre una condanna di sei anni per associazione a delinquere e arrivare a una sentenza che annulla completamente il teorema dell’accusa? Perché parliamoci chiaro: la condanna di Moggi padre e figlio equivale, nel suo peso specifico, quasi ad una assoluzione. E’l’ennesimo colpo di scena in aggiunta ai tanti pasticci di questa pazzesca vicenda. Riassumiamo: la giustizia sportiva attraverso la Corte di giustizia federale ha recentemente affermato che Moggi non andava giudicato in quanto dimessosi prima dell’avvio del procedimento sportivo, salvo poi neutralizzare gli effetti dello stesso pronunciamento con un cambiamento delle norme ora impugnato dallo stesso Moggi di fronte ai garanti federali. Insomma un vero labirinto che completa un quadro già fosco che ha lasciato tanti dubbi e autentiche ferite nell’animo di molti tifosi. Dopo Andrea Agnelli anche Cobolli Gigli, a proposito di calciopoli, ha parlato di un giudizio affrettato. Che però, aggiungiamo noi, ha lasciato conseguenze indelebili. E non giriamo attorno a un dito sostenendo che se il processo Gea avrà ripercussioni sul processo di Napoli appare innegabile che il giudizio finale del procedimento in mano a Narducci e Beatrice avrà ulteriori ripercussioni su quanto deliberato a suo tempo dalla giustizia sportiva. Detto in soldoni: se da Napoli usciranno delle assoluzioni bisognerà per forza rimettere al centro dell’attenzione lo scudetto annullato e quello (assurdamente) riassegnato da Guido Rossi dopo aver letto a suo modo il parere di un comitato di saggi.
Certo, i soliti puristi della materia, diranno che non si possono mettere sullo stesso piano la giustizia sportiva e quella ordinaria, ma ci farebbe molto piacere guardare negli occhi quanti sosterranno questa tesi a processi ultimati, perché è sull’indagine penale e non su quella sportiva che s’è retto il processo federale del 2006. Non vogliamo fare del facile populismo, ma se decadono le accuse ai dirigenti, se viene sbriciolata la tesi della organizzazione perdelinquere e se infine dovesse crollare anche l’ultimo baluardo dell’accusa (la corruzione arbitrale), beh allora si dovrà riparlare di tutto. Eccome se ne dovrà riparlare. Esistono ancora troppi “se” e i procedimenti ordinari hanno tempi molto più lunghi, ma serpeggia ormai la sensazione di qualcosa che non quadra. Non vorremmo ripercorrere una storia travagliata, ma questo giornale è sempre stato baluardo e simbolo di una ricerca di verità che ancora tarda ad arrivare. Di sicuro la sentenza Gea ripropone interrogativi inquietanti che attendono risposte. Se quelle risposte non saranno chiare ed esaurienti, ribadiamo, tutto andrà rimesso in discussione. Giusto far pagare chi ha sbagliato, ma forse c’è stata troppa fretta nell’individuare un solo colpevole e poca attenzione nel cercare una giustizia vera.
Paolo De Paola
Tuttosport
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" Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo"
- Giacomo Leopardi -
Re: Il nuovo calcio che avanza
incominciano a svelarsi gli altarini...
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- Giacomo Leopardi -
Re: Il nuovo calcio che avanza
Moltissimi pennivendoli e servi della pagnotta mediatica incominciano a fiutare l'aria...
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- Giacomo Leopardi -
Re: Il nuovo calcio che avanza
Il silenzio degli accusatori
A Napoli si sta svolgendo il processo (quello vero) del cosidetto "calciopoli", dove dalle prime udienze si sta rivelando una "farsopoli", tre anni fa la Juve ci rimise due scudetti e una retrocessione con penalizzazione in Serie B, dove sono gli organi di stampa? Ah Italia, Italia, terra di santi, poeti, navigatori e...zerbini.
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- Giacomo Leopardi -
Re: Il nuovo calcio che avanza
E ci stiamo imparentando con i Talebani. Che progresso, terra di cultura, di diritto, antica cilviltà, e stiamo facendo i passi come i gamberi. Masochisti x eccellenza!!!!! fra 20 anni, il problema non lo prendo + in considerazione, povera futura generazione.
Giacca, cravatta e stirato pantalone, non miglioran certo le persone
Ospite- Ospite
Re: Il nuovo calcio che avanza
Il disegno dietro Calciopoli, eliminare Andrea Agnelli
04/09/2009 | Blog di Luciano Moggi |
A nessuno sarà sfuggita la combinazione di alleanze che ha dato vita alla scuola di alta formazione per manager, inaugurata nei giorni scorsi a Torino.
Tra le aziende partner si ritrovano la Fondazione Agnelli, quale capofila, e per essa John Elkann, e la Fondazione Pirelli, ovvero il suo presidente Marco Tronchetti Provera, protagonista di una lotta accesa, senza esclusione di colpi, quando Tronchetti Provera significava anche Telecom, intercettazioni, Polis d’istinto.
Dulcis in fundo, direttore della Scuola Gustavo Bracco, Capo del personale di Telecom di allora con poteri di acquisire le prestazioni di Cipriani. Sorpresa serale, infine al TG1, ripresa della conferenza di presentazione: appare John Elkann e, accanto a Franzo Grande Stevens sedeva, udite udite, Marco Tronchetti Provera.
vecchia conoscenzaSì, dicono quelli di Ju29ro, proprio quel signore che candidamente confermò al Giudice Napoleone come, nell’epoca in cui dirigeva Telecom Italia, Tavaroli avesse messo in moto una “macchina spropositata” contro la “squadra di Moggi”. La squadra, si dà il caso, non era di Moggi ma della Exor (all’epoca Ifil), ovvero degli Agnelli. Nulla di meglio di questo servizio, infatti, ha reso chiaro come tra gli Elkann e Tronchetti Provera vi sia un bel patto di amicizia.
Se cosi non fosse, John chieda a Tronchetti perché Tavaroli, suo dipendente, pose in opera una “macchina spropositata” contro una società del suo gruppo. Lo deve a tutti i tifosi della Juve e a tutti i suoi piccoli azionisti. Credo che la risposta la si possa trovare in maniera esaustiva nel libro mai pubblicato di Gigi Moncalvo, del quale molti capitoli sono stati ripresi da questo giornale. E il capitolo interessato (titolo “Giraudo e Moggi, un pericolo per John”) spiega il “metodo” ad ampio raggio che, secondo l’autore, sarebbe stato attuato per far fuori Giraudo e il sottoscritto, passaggio centrale per raggiungere il vero obiettivo: impedire ad Andrea Agnelli, figlio di Umberto, di giungere alla presidenza della Juve, o ad altri più importanti incarichi nel gruppo. Moncalvo narra della morte di Umberto Agnelli e delle prime mosse di Giraudo per preparare il terreno all’ingresso del figlio Andrea nella Juve. L’ad sapeva che l’idea sarebbe stata avversata da altri, ma non immaginava fin dove si sarebbe spinta l’azione diretta ad impedirla. «In rampa di lancio - scrive Moncalvo - è solo John, nulla deve ostacolare questo disegno, qualunque intralcio, grande o piccolo, diretto o indiretto, deve essere abbattuto con la massima decisione.
Un’eventuale entrata in scena di Andrea, per di più col vantaggio indiscutibile di chiamarsi Agnelli, contrariamente al cugino, crea notevoli disturbi a tutta l’operazione, anche se si tratta “solo” della Juve. Bisogna impedire che la popolarità che in un paio d’anni Andrea sicuramente avrebbe raggiunto grazie al calcio lo proietti anche verso altri incarichi, facendolo diventare un potenziale “concorrente” di John, un ostacolo sul cammino della sua ascesa al potere.
Ecco, quindi, che per bloccare l’ascesa di Andrea o anche solo la sua discesa in campo, occorre azzoppare ed eliminare - scrive Moncalvo - i due uomini che hanno pensato a lui, Giraudo e Moggi. Occorre trovare il modo per farli fuori, anche a costo di far del male per qualche tempo anche alla stessa Juventus. Un “danno collaterale” inevitabile, un effetto del “fuoco amico”, un male necessario e calcolato del quale non si può fare a meno. L’origine della storia di Calciopoli, da questo punto di vista, assume una nuova luce».
Moncalvo si sofferma sulle intercettazioni trasmesse dal pm Guariniello alla Figc affinché verificasse se da quelle carte, nelle quali non era emerso nulla di penalmente rilevante, risultassero violazioni ai regolamenti sportivi. Il presidente Figc, Franco Carraro, le tiene chiuse a lungo nel cassetto, poi all’improvviso le tira fuori.
«Perché e su sollecitazione di chi? - si chiede Moncalvo - Da quel momento si forma la palla di neve che in breve diventerà una valanga. Accade di tutto. La regia giornalistica e il distillato quotidiano delle notizie. I processi sportivi. L’incredibile richiesta del legale della Juventus di condannare la squadra alla serie B. La rinuncia della stessa società a fare ricorso al Tar senza “contrattare” migliori condizioni (come l’annullamento della retrocessione, accettando una forte penalizzazione, come Milan e Fiorentina). La vendita di alcuni pezzi pregiati (Ibrahimovic e Vieira) a una diretta concorrente come l’Inter a un prezzo irrisorio, accompagnato dai ringraziamenti dei dirigenti juventini.
operazione spionaggioI due scudetti tolti a tavolino, uno dei quali assegnato all’Inter proprio da un suo ex consigliere d’amministrazione (Guido Rossi). L’assunzione dello stesso Rossi nel gruppo Fiat con una consulenza di molti milioni di euro. Il mancato coinvolgimento legale nella vicenda di Franzo Grande Stevens, che era il presidente di quella Juventus “chiacchierata”. La scoperta di molte manipolazioni nelle intercettazioni. La “fama” di chi le aveva eseguite e messe a disposizione che figura indagato in importanti inchieste penali. L’operazione-spionaggio che faceva capo a un altro dirigente proprio dell’Inter. Il “patteggiamento” della Juventus anche se la giustizia sportiva non ha scoperto alcun “reato”. Con un punto fermo: la Juve è la maggior danneggiata, Giraudo e Moggi vengono fatti fuori». Su tutto quello che scrive Moncalvo ciascun lettore potrà fare le sue considerazioni. I vecchi juventini so bene cosa pensano. Moncalvo ha avuto il coraggio di scriverlo, ma in tanti conoscono già da tempo la vera storia di Calciopoli.
04/09/2009 | Blog di Luciano Moggi |
A nessuno sarà sfuggita la combinazione di alleanze che ha dato vita alla scuola di alta formazione per manager, inaugurata nei giorni scorsi a Torino.
Tra le aziende partner si ritrovano la Fondazione Agnelli, quale capofila, e per essa John Elkann, e la Fondazione Pirelli, ovvero il suo presidente Marco Tronchetti Provera, protagonista di una lotta accesa, senza esclusione di colpi, quando Tronchetti Provera significava anche Telecom, intercettazioni, Polis d’istinto.
Dulcis in fundo, direttore della Scuola Gustavo Bracco, Capo del personale di Telecom di allora con poteri di acquisire le prestazioni di Cipriani. Sorpresa serale, infine al TG1, ripresa della conferenza di presentazione: appare John Elkann e, accanto a Franzo Grande Stevens sedeva, udite udite, Marco Tronchetti Provera.
vecchia conoscenzaSì, dicono quelli di Ju29ro, proprio quel signore che candidamente confermò al Giudice Napoleone come, nell’epoca in cui dirigeva Telecom Italia, Tavaroli avesse messo in moto una “macchina spropositata” contro la “squadra di Moggi”. La squadra, si dà il caso, non era di Moggi ma della Exor (all’epoca Ifil), ovvero degli Agnelli. Nulla di meglio di questo servizio, infatti, ha reso chiaro come tra gli Elkann e Tronchetti Provera vi sia un bel patto di amicizia.
Se cosi non fosse, John chieda a Tronchetti perché Tavaroli, suo dipendente, pose in opera una “macchina spropositata” contro una società del suo gruppo. Lo deve a tutti i tifosi della Juve e a tutti i suoi piccoli azionisti. Credo che la risposta la si possa trovare in maniera esaustiva nel libro mai pubblicato di Gigi Moncalvo, del quale molti capitoli sono stati ripresi da questo giornale. E il capitolo interessato (titolo “Giraudo e Moggi, un pericolo per John”) spiega il “metodo” ad ampio raggio che, secondo l’autore, sarebbe stato attuato per far fuori Giraudo e il sottoscritto, passaggio centrale per raggiungere il vero obiettivo: impedire ad Andrea Agnelli, figlio di Umberto, di giungere alla presidenza della Juve, o ad altri più importanti incarichi nel gruppo. Moncalvo narra della morte di Umberto Agnelli e delle prime mosse di Giraudo per preparare il terreno all’ingresso del figlio Andrea nella Juve. L’ad sapeva che l’idea sarebbe stata avversata da altri, ma non immaginava fin dove si sarebbe spinta l’azione diretta ad impedirla. «In rampa di lancio - scrive Moncalvo - è solo John, nulla deve ostacolare questo disegno, qualunque intralcio, grande o piccolo, diretto o indiretto, deve essere abbattuto con la massima decisione.
Un’eventuale entrata in scena di Andrea, per di più col vantaggio indiscutibile di chiamarsi Agnelli, contrariamente al cugino, crea notevoli disturbi a tutta l’operazione, anche se si tratta “solo” della Juve. Bisogna impedire che la popolarità che in un paio d’anni Andrea sicuramente avrebbe raggiunto grazie al calcio lo proietti anche verso altri incarichi, facendolo diventare un potenziale “concorrente” di John, un ostacolo sul cammino della sua ascesa al potere.
Ecco, quindi, che per bloccare l’ascesa di Andrea o anche solo la sua discesa in campo, occorre azzoppare ed eliminare - scrive Moncalvo - i due uomini che hanno pensato a lui, Giraudo e Moggi. Occorre trovare il modo per farli fuori, anche a costo di far del male per qualche tempo anche alla stessa Juventus. Un “danno collaterale” inevitabile, un effetto del “fuoco amico”, un male necessario e calcolato del quale non si può fare a meno. L’origine della storia di Calciopoli, da questo punto di vista, assume una nuova luce».
Moncalvo si sofferma sulle intercettazioni trasmesse dal pm Guariniello alla Figc affinché verificasse se da quelle carte, nelle quali non era emerso nulla di penalmente rilevante, risultassero violazioni ai regolamenti sportivi. Il presidente Figc, Franco Carraro, le tiene chiuse a lungo nel cassetto, poi all’improvviso le tira fuori.
«Perché e su sollecitazione di chi? - si chiede Moncalvo - Da quel momento si forma la palla di neve che in breve diventerà una valanga. Accade di tutto. La regia giornalistica e il distillato quotidiano delle notizie. I processi sportivi. L’incredibile richiesta del legale della Juventus di condannare la squadra alla serie B. La rinuncia della stessa società a fare ricorso al Tar senza “contrattare” migliori condizioni (come l’annullamento della retrocessione, accettando una forte penalizzazione, come Milan e Fiorentina). La vendita di alcuni pezzi pregiati (Ibrahimovic e Vieira) a una diretta concorrente come l’Inter a un prezzo irrisorio, accompagnato dai ringraziamenti dei dirigenti juventini.
operazione spionaggioI due scudetti tolti a tavolino, uno dei quali assegnato all’Inter proprio da un suo ex consigliere d’amministrazione (Guido Rossi). L’assunzione dello stesso Rossi nel gruppo Fiat con una consulenza di molti milioni di euro. Il mancato coinvolgimento legale nella vicenda di Franzo Grande Stevens, che era il presidente di quella Juventus “chiacchierata”. La scoperta di molte manipolazioni nelle intercettazioni. La “fama” di chi le aveva eseguite e messe a disposizione che figura indagato in importanti inchieste penali. L’operazione-spionaggio che faceva capo a un altro dirigente proprio dell’Inter. Il “patteggiamento” della Juventus anche se la giustizia sportiva non ha scoperto alcun “reato”. Con un punto fermo: la Juve è la maggior danneggiata, Giraudo e Moggi vengono fatti fuori». Su tutto quello che scrive Moncalvo ciascun lettore potrà fare le sue considerazioni. I vecchi juventini so bene cosa pensano. Moncalvo ha avuto il coraggio di scriverlo, ma in tanti conoscono già da tempo la vera storia di Calciopoli.
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" Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo"
- Giacomo Leopardi -
Re: Il nuovo calcio che avanza
La vera forza della juventus sono i 14 milioni di tifosi,sparsi in tutto il mondo,nessuno mai potra' cancellare
la passione e l'affetto per la maglia a strisce bianco.nere.
Hurra' Juventus
la passione e l'affetto per la maglia a strisce bianco.nere.
Hurra' Juventus
007- Numero di messaggi : 26248
Data d'iscrizione : 29.11.08
Re: Il nuovo calcio che avanza
...dici giusto 007. Fedeli a una fede. Un pò come chi crede in Cristo e non per questo "abbondana" la fede a causa dei svariati "autogol" della chiesa cattolica durante la sua storia fino ai giorni nostri...sempre che, a ognuno il compito di documentarsi come meglio crede ed esprimere un'opinione, la "triade" gli autogol li abbia veramente commessi...
Il Ruminante- Numero di messaggi : 459
Data d'iscrizione : 08.07.09
Re: Il nuovo calcio che avanza
Delle porcherie del pallone noi mortali ,non sapremo mai niente, ne possiamo parlare ,da tifosi o da sportivi,dico una cosa,dopo la condanna della juventus,non e' cambiato niente ,quello che succedeva prima succede adesso,credo che succedera' anche domani, rimane per ognuno di noi la passione per i propi colori.
Saluti
Saluti
007- Numero di messaggi : 26248
Data d'iscrizione : 29.11.08
Re: Il nuovo calcio che avanza
Per questi motivi non seguo il calcio...
dirramatore- Numero di messaggi : 6372
Data d'iscrizione : 27.12.08
Località : Pianeta Terra
Re: Il nuovo calcio che avanza
Il nuovo calcio che avanza è, per esempio, anche l'esempio esemplare per le nuove generazioni...di calcio e non, di un calciatore professionista come Lucarelli del Livorno che poco fa, alla fine del primo tempo di Juventus vs Livorno davanti alle telecamere di Sky sbraita ripetutamente all'arbitro "sei un figlio di p...." e " sei una faccia di m...". . L'arbitro (uno smidollato) lo ha solo ammonito...sempre meglio che quel suo collega che con Totti al posto di Lucarelli fece finta di non vedere e, soprattutto, di non sentire! Mi domando che cosa avrebbe fatto Selly al posto di questi arbitrucci...è molto probabile, praticamente sicuro, che questi stra-pagati, stra-viziati e falsi miti del nostro tempo si ritroverebbero tutti a giocare per il Torino, perchè...da buon tori vedrebbero (il) rosso!
P.S.
Perchè sono sul forum a riportare ciò e non mi sto vedendo il secondo tempo della partita? Grazie a calciatori come Lucarelli e, soprattutto, grazie a chi ciò lo permette, cioè la FIGC e le sue marionette della classe arbitrale!
Perchè sono sul forum a riportare ciò e non mi sto vedendo il secondo tempo della partita? Grazie a calciatori come Lucarelli e, soprattutto, grazie a chi ciò lo permette, cioè la FIGC e le sue marionette della classe arbitrale!
OCCAM- Numero di messaggi : 1303
Data d'iscrizione : 09.09.08
Età : 65
Località : Yuma, AR, USA
Re: Il nuovo calcio che avanza
Le bugie hanno le gambe corte e non vanno troppo lontano...
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Re: Il nuovo calcio che avanza
Rabbia Elkann? Imbrattacarte dei miei stivali, zerbini, scendiletto, giullari, servi, leccasuole, cicisbei, facchini, vili, schiavi, vassalli, bestie da soma, falsi, avete il coraggio di scrivere Rabbia Elkann ? , una saetta vi possa incenerire nell'attimo che scrivete queste falsita', o almeno il fantasma dell'Avvocato vi possa far prendere un tale spavento da rimanerci stecchiti! Brutti ceffi senza vergogna e pudore, giornalisti? Voi sareste giornalisti? Imbrattacarte dei mie fondelli, Puahhh!!!!!!! Ora si' che mi sono sfogato!!!
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Re: Il nuovo calcio che avanza
Si giornalisti su bboni ma mbrattanu a carta di giornali,...LORDONIIIIIII....., volerranu fatti ..."fringuli fringuli"...
007- Numero di messaggi : 26248
Data d'iscrizione : 29.11.08
Re: Il nuovo calcio che avanza
La mossa da parte degli usurpatori di riprendere Bettega in societa', potrebbe essere dettata dal fatto che molte persone si stanno svegliando dal coma indotto dal "sentimento popolare", dai mass-media asserviti e dal grande circo Farsopoli.
Bettega e' tornato per il suo grande amore per la Juve ma i traditori sono sempre li'... A meno che il futuro ci riservera' qualche sorpresa con Andrea Agnelli Presidente dietro l'angolo. In quel caso ci sarebbe da esultare sul serio.
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okki blu- Numero di messaggi : 5018
Data d'iscrizione : 02.05.09
Località : Pianeta Marte
Re: Il nuovo calcio che avanza
Favori arbitrali sempre, stranamente (nooooo !!!) a favore dell'Inter...
Alcuni anni fa per molto meno si facevano le interrogazioni parlamentari...
Oggi tutto tace. Complimenti ai mass-media dei "tengo famiglia".
Complimenti a Oliviero Beha (un viola che non ha padroni)
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