Il "MOTTO" del forumista.

Il Ruminante ha scritto:

Io dico che siamo un po’ tutti arroganti. In quel “un po’ tutti” ovviamente c’è ad un estremo “un po’” e all’altro “troppo”. Perché dico questo? Perché siamo tutti sulla stessa barca…in generale, per alcuni questa è una zattera, per altri una scialuppa o uno yacht, e per altri ancora una nave o un transatlantico. Su tutte queste situazioni e contesti ci sono, come sempre, i pro e i contro. Per es., sulla zattera si è a contatto di gomito…ma si arriva a darsi fastidio, o addirittura ad augurarsi che qualcuno “sbadatamente scivoli” in mare e uno squalo banchetti! Sul transatlantico, invece, si rischia di non incontrarci nemmeno per caso e, magari, si resta prigionieri della stessa tipologia di persone da cui si sta fuggendo imbarcandosi, per l’appunto, per una crociera “scarcerante”. Ma, quello che, i più, non riescono a vedere è che siamo nati e proveniamo tutti da posti diversi come insenature, porticcioli, pianure, collina e monti, ma siamo tutti diretti allo stesso molo di arrivo. Bisogna che ci si renda conto e si scendi a compromesso che per individuarsi, per dire a se stesso mi sono ritrovato e dunque esisto, è necessario sapere ed essere, quindi, consapevoli che la propria individuazione è un problema di tutta l’esistenza, che comporta, per così dire, al suo interno il problema dell’adattamento e della ricerca di sempre nuove forme di adattamento. Noi, ovviamente, non vediamo l’individuazione. Ma, attraverso di essa, percepiamo, perché esiste, una continua negoziazione tra individuo e ambiente, volta al raggiungimento di una situazione ottimale dal punto di vista del riequilibrio energetico, attraverso fasi di accumulazione, distribuzione e scarica dell’energia. Un riequilibrio che presuppone una perdita dell’equilibrio, poi un adattarsi e dopo giungere ad un altro equilibrio. Ora, una nuova situazione di equilibrio con noi stessi implica, perché antecedente, una situazione di equilibrio con gli altri. Questa “antecedenza” può assumere l’aspetto di scontro-confronto-chiarimento con-diviso, quindi rimango in equilibrio, o quello di scontro-confronto-chiarimento non con-diviso uscendo dal quale posso come non posso rimanere in equilibrio, andandomene da o restando (questo ha un’importanza secondaria) in quel dato ambiente…e questa differenza dipende da un fatto semplice e riscontrabile: rimango in equilibrio se ho la capacità, o meglio, la sensibilità di riconoscere gli Altri, altrimenti permango nella fase di adattamento. Un adattamento che può vestirsi di un vero guardarsi dentro e crescere, e tornare sui propri passi, chiarirsi e riequilibrarsi; oppure, può vestirsi di arroganza, mista a cocciutaggine intrisa di preconcetti…e cuocere nel proprio brodo. Ora: ruminate un pò anche voi

007 ha scritto:FORUMISTA PER CASO, DI SELLIA INNAMORATO

Questo "MOTTO",credo debba trovare posto nella foto della prima pagina del "FORUM", l'autore e' stato ieri sera ampiamente ringraziato ,eccome.......,credo comunque che Tonino abbia scritto la frase che dovremmo tutti noi fare nostra.
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