Crocefisso nella scuole

Buongiorno selliesi!
Credo opportuno che questa discussione che ormai non coinvolge solo il nostro Paese non passi innosservata.
Per chi mi conosce sarebbe inutile dire che personalmente sono assolutamente contraria ad eliminare questo simbolo cristiano dalle nostre aule non tanto e non solo perchè simbolo della religione cattolica, quanto simbolo della nostra tradizione presente da sempre nei libri di storia e di letteratura.

Sono dell'idea che anche se lo Stato è, e deve essere laico, esiste sempre una religione di stato e nel nostro caso è quella cattolica. Quindi a mio avviso non va assolutamente rimosso il crocifisso.

La motivazione della Corte Europea:

La presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche è "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni"

Secondo me questa motivazione ha delle basi in un paese di tradizione fortemente cattolica ma di fatto uno dei paesi dove il cattolicesimo e' ormai piu' una questione di una forma d' ipocrisia, o se volete di superstizione che di pratica generale, specialmente nelle nuove generazioni.
Tuttavia, l'Italia e' questa nazione dove le apparenze contano piu' della sostanza e credo che il ricorso fatto dal nostro paese sia legittimo se non altro per ribadire al mondo che l'Italia e' un paese speciale ed, anche se siamo in Europa, la nostra cultura e la nostra storia e' fortemente intrisa da un cattolicesimo, si' in crisi ma pur sempre al centro del nostro retaggio culturale.
All'infuori delle persone di fede islamica residenti in Italia, a chi puo' dare fastidio un crocefisso attaccato alle pareti di un'aula? Solo a chi professa un integralismo medievale e che va nei paesi altrui, aspettandosi che le leggi di quel paese si adattino a loro, invece del contrario. Ma di cosa hanno paura questi genitori laici? Loro credono veramente che i loro figli siano traumatizzati da un crocefisso alla parete? Ci vuole ben altro per farli crescere in malo modo, per esempio la totale mancanza di dialogo in famiglia e la mancanza di educazione che i genitori stessi non hanno ricevuto e che ora non sanno neanche come ci si comporta coi loro figli.
Insomma tanta ipocrisia e tanta paura. L'Italia e' una paese che perde ogni giorno un pezzo d'identita' e che si piega troppo volentieri ad una volonta' di minoranze. Detto questo, mi posso anche sbagliare, ma i crocefissi dalle aule non le toglierei, non perche' sia una questione di tradizione o cultura ma proprio per fare un dispetto a chi viene ospitato a casa tua e poi pretende pure di dormire nel letto piu' comodo con tua moglie.

non vi piace il crocefisso? tornateve da dove siete venuti-- con lo stesso barcone -- altro che spese per il viaggio in aereo-- mollaccioni d'italaini svegliatevi-- siete tutti dei mollaccioni viziati e fate solo chiacchiere - bla-bla-bla--- la corte europea ah ah ! ma non mi fate ridere--mo sono veramente arabbiato che mozzerei la cucuzza insipida del primo politicante che mi viene a tiro--- grrrr!!!!

Condivido cio' che Admin ha scritto,in Italia siamo cattolici, ma solo sulla carta , c'e' tanta ipocrisia, se tutti quelli che vanno in chiesa,si divessero comportare da buoni cristiani, sono sicuro che non avremmo bisogno ne di carabinieri ne di finanzieri ecc....
Cio' nonostante dico,che il Crocifisso e' il simbolo della cristianita', va lasciato dove e' giusto che stia nei luoghi pubblici,scuole, uffici,ecc.
Tanti valori si sono persi e si stanno perdendo,ritornare un po sui nostri passi non guasta, questa societa' sta andando alla deriva, i giovani specialmente,hanno bisogno di guide che insegnino loro determinati Valori, meno TV di un certo tipo,meno liberta' di comportamenti,che qualche anno fa ,ce li sognavamo.
Saluti

La sentenza della Corte europea di Strasburgo è semplicemente ideologica.
Mi chiedo: come può un crocefisso violare la libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e la libertà di religione degli alunni?
L' Italia e l'Europa che si voglia o no hanno radici cristiane. La storia dell'Europa è fortemente cristiana. Questa sentenza propone sempre più una cultura relativista e laica.
Ma perchè la signora italiana di origini finlandesi non va a proporre una roba del genere in qualche paese integralista islamico???????? Non so come andrebbe a finire.
Invece la Corte europea ha pure riconosciuto i danni morali, allucinante!!!!!!
Il ricorso è il minimo che si possa fare.

Un giudice di Valladolid, nel Nord della Spagna, ha ordinato a una scuola pubblica di rimuovere il crocifisso affisso nelle classi, accogliendo la richiesta del genitore di un alunno secondo cui andrebbe garantita "la libertà di religione e di culto" e assicurato il carattere "laico e neutrale" dello stato spagnolo sui temi religiosi...
Detto questo, non penso che sia giusto togliere i crocefissi nelle scuole, perché rappresentano il credo, cattolico, della maggior parte della popolazione.
Aggiungo inoltre che nelle scuole, almeno fino a qualche anno fa è sempre stato possibile scegliere se partecipare alla lezione di religione cattolica in classe. E questo è già, di per sé, segno che la libertà di religione viene già garantita da tempo.
Poi, se avete ancora dei dubbi chiedetevi: In uno stato musulmano, rinuncerebbero forse alle loro tradizioni per la libertà religiosa della minoranza?
Quando ciò accadrà, ovvero, quando tutti rinunceremo a dei simboli per rappresentarci, semmai, sarà davvero una società libera. Per tutti, senza differenze e discriminazioni.

Sindaco Antonella ha scritto:Buongiorno selliesi!
... personalmente sono assolutamente contraria ad eliminare questo simbolo cristiano dalle nostre aule non tanto e non solo perchè simbolo della religione cattolica, quanto simbolo della nostra tradizione presente da sempre nei libri di storia e di letteratura.

dirramatore ha scritto:Sono dell'idea che anche se lo Stato è, e deve essere laico, esiste sempre una religione di stato e nel nostro caso è quella cattolica. Quindi a mio avviso non va assolutamente rimosso il crocifisso.

Parto dal presupposto che l'Italia nella sua stragande maggioranza viene fuori da una tradizione cristiana. E' pur vero che tutto evolve nel tempo: cambiano gli usi ed i costumi, il modo di pensare e di agire ecc. Resta, altresì, il fatto che il nostro paese è un paese democratico e pertanto la maggioranza ha ragione sulla minoranza altrimenti non sarebbe più democatico. Ora dico può una sparuta minoranza prevaricare su una fortissima maggioranza? Se la maggioranza degli italiani vuole il crocefisso che resti quindi il crocefisso. Non credo che ciò possa determinare un disturbo per chicchessia così come credo che la foto del Presidente della Repubblica affissa nelle aule possa creare disturbo a qualcuno. Se ci riferiamo alle proteste dei musulmani presenti in Italia mi chiedo e chiedo a loro possono i nostri cittadini presenti da moltissimi anni nei loro paesi chiedere e ottenere altrettanto? Se si allora anche loro hanno diritto ad ottenere gli stessi diritti concessi nei loro paesi.
Dirramatò, un piccolo appunto: in Italia non c'è più la religione di stato da ormai tanti anni.

Sembra che il mondo intero stia precipitando in un nuovo oscurantismo
il crocifisso mette ognuno di noi faccia a faccia con la propia coscienza
e a qualcuno o tanti preferiscono eliminarlo , per risolvere il problema.

molluschi di governanti--politicanti da sstrapazzo-- qui siamo in Italia -- il crocefisso deve rimanere sui muri-- mollacccioni e xuli di piombo piombati sulle poltrone di camera e senato-- noi non vohgliamo gente che viene in italia e dettare le LORO leggi-- via pussa via-- GRRRRRR!!!
ora mi avete fatto arabiare di nuovo--

Voddy non ti avvabiave tvoppo che l'Italia ha fatto vicovso e cvedo che il cvocefisso vimavvà sulle paveti

Con una sentenza è stato crocifisso,

con una sentenza vorrebbero toglierlo

non mi pare giusto ca china e forra vena e intra ti caccia.

Crocifisso: Corte di Strasburgo ammette ricorso dell'Italia


STRASBURGO - L'Italia ha vinto a Strasburgo la prima battaglia in difesa del crocifisso. La Corte dei diritti dell'uomo ha giudicato ammissibile il ricorso presentato dal governo contro la sentenza con la quale, il 3 novembre scorso, gli stessi giudici di Strasburgo avevano di fatto bocciato l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche.

La decisione e' stata accolta con soddisfazione dal ministro degli Esteri Franco Frattini e valutata positivamente da numerosi esponenti politici di maggioranza e opposizione, nonche', come prevedibile, dalla Conferenza episcopale italiana (Cei), per la quale e' stato compiuto ''un passo avanti nella giusta direzione''. L'iter del nuovo procedimento che oggi ha preso il via durera' probabilmente alcuni mesi. E si concludera' con la sentenza, stavolta definitiva, che sara' emessa dai 17 giudici che compongono la Grande Camera di Strasburgo dopo che saranno state sentite, in udienza pubblica, tutte le parti interessate. A esporre davanti ai giudici le loro ragioni non saranno pero' stavolta solo la signora Soile Lautsi, promotrice dell'azione legale che ha portato alla prima sentenza della Corte, e il governo italiano, ma anche terzi che ne faranno richiesta. Come ad esempio e' pronto a fare San Marino. L'accoglimento del ricorso presentato dall'Italia il 29 gennaio scorso non era scontato, anche se le tante prese di posizione in difesa dell'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche faceva prevedere almeno una prova d'appello.

La Convenzione per i diritti dell'uomo che regolamenta l'attivita' della Corte dice che i cinque giudici chiamati a esaminare il ricorso possono accogliere la domanda quando l'argomento al centro del procedimento solleva ''gravi problemi'' di interpretazione della Convenzione stessa oppure riveste un ''importante carattere generale''. Condizioni a cui, nel suo ricorso, il governo italiano si e' richiamato con forza. Sostenendo tra l'altro che, accettando la tesi secondo la quale la presenza muta di un oggetto simbolico in uno spazio pubblico puo' dare origine a problemi psicologici tali da costituire una violazione del diritto alla liberta' religiosa, si dovrebbero anche eliminare tutti i simboli religiosi, cattedrali e chiese comprese. La neutralita' dello Stato rispetto alle questioni religiose, secondo l'Italia, non puo' essere ricondotta a una formula astratta e universale poiche' questo conduce a numerose contraddizioni. ''E' con soddisfazione che constato che sono stati accolti i numerosi e articolati motivi di appello che l'Italia aveva presentato alla Corte'', ha commentato Frattini. Al quale hanno fatto eco i tanti commenti 'bipartisan' che hanno giudicato l'accoglimento del ricorso come un atto di buon senso, il frutto della mobilitazione in difesa del crocifisso e una riaffermazione dell'identita' italiana.