In ricordo di Mino Reitano.

Appena ho saputo la notizia del decesso di Mino Reitano sono subito andato in cerca di quale articolo che ne parlava ed ho tratto questo da "Il Corriere della Sera":

"Addio a Mino Reitano
il «ragazzo» di Calabria
Sfondò con «Avevo un cuore». In Germania conobbe i futuri Beatles
MILANO — Era il rappresentante più clamoroso del così detto bel canto all'italiana, quello «alla Claudio Villa». Mino Reitano, 64 anni, è morto ieri ad Agrate Brianza, dove viveva, dopo una lunga e dolorosa malattia. Il suo spiegamento di voce era generoso come il suo carattere, che lo aveva portato a distribuire i guadagni ottenuti fra schiere di parenti. Era nato a Fiumara, non lontano da Reggio Calabria, il 7 dicembre 1944. Di famiglia povera, studiò per 8 anni al conservatorio di Reggio. Trasferitosi giovanissimo in Germania, mosse i primi passi della carriera musicale assieme ai suoi fratelli (la band si chiamava proprio così: i Fratelli Reitano) dandosi al rock and roll.

Ad Amburgo ebbe luogo uno degli episodi più incredibili della sua vita: si esibì in un club assieme ai Quarrymen, che altri non erano che i Beatles ai loro esordi ed ebbe una buona amicizia coi Fab Four. Nel 1966 partecipò al Festival di Castrocaro, per poi debuttare nel 1967 a Sanremo con una canzone scritta da Mogol e Lucio Battisti «Non prego per me». Ma per avere il Reitano che commuove gli amanti della musica popolare italiana bisogna aspettare il 1968, quando esplodono due canzoni che diventano dei classici: «Avevo un cuore (che ti amava tanto)» e «Una chitarra cento illusioni». Grazie al successo di questi brani acquistò un terreno ad Agrate Brianza dove costruì una sorta di ranch in cui portò fratelli, cognati e nipoti, allestendo anche una sala di registrazione. Nel 1971 vinse «Un disco per l'estate» con «Era il tempo delle more».

Sono gli anni di ottimi piazzamenti e riconoscimenti (Cantagiro, Festivalbar, dischi d'oro, tournée). Scrive brani per grandi interpreti della musica italiana come Mina o Ornella Vanoni. Per otto anni è a Canzonissima, guadagnandosi sempre la finale e classificandosi tra i primi. Le giovani generazioni e i critici, mentre avanza la canzone d'autore e il rock, lo considerano una sorta di reperto archeologico. In parecchi hanno ironizzano sulla laurea honoris causa assegnatagli dalla Loyola University. Ma lui è un buono, uno che porge l'altra guancia: «Non ce l'ho con chi mi critica. Grazie a molti detrattori credo di essere migliorato. E quando appaio in tv l'ascolto non scende, anzi... ».

Nel 1988 si ripresenta a Sanremo con «Italia» che arriva al sesto posto. La sua enfasi, ma anche la sua bontà sembrano in netto contrasto con un mondo della canzone sempre più aggressivo. Nel 2007 scopre di avere una grave malattia, ma fino all'ultimo vuole apparire in tv. Portando nel programma di Magalli la testimonianza della malattia che lo stava uccidendo e non disdegnando nemmeno di fare dell'autoironia nel programma di Chiambretti. I funerali del cantante, che lascia la moglie Patrizia e le figlie Grazia Benedetta e Giuseppina Elena, si svolgeranno domani alle 15 nella chiesa di Agrate Brianza".

Era anche lui uno emigrato della nosta cara ed amata Calabria partito con la valigia di cartone.

grazie mino di quello he ci hai fatto ascoltare in tutti questi anni.....musica....

Sapevo che Mino Reitano era gravemente malato,fino all'ultimo e' voluto apparire davanti al suo pubblico in tv
con grande dignita',ed e' stato sempre accolto con molto affetto.
Stamattina da colleghi di lavoro, ho saputo che Mino non era piu' con noi,mi sono commosso ,ci siamo commossi tutti,Mino era uno di noi,i cinquantenni siamo cresciuti con le sue canzoni piene di poesia, sentimento affetto,nostalgia per la propia terra.
Da giovane ero fuori dalla Calabria,e quando ascoltavo le sue canzoni alla radio o cantava in televisione ,mi emozionavo,ero orgoglioso di essere calabrese, si, Mino Reitano e' stato un calabrese per il quale bisogna essere orgogliosi,Addio Mino Reitano,grazie per le emozioni che ci hai saputo dare,le tue canzoni resteranno nei nostri cuori per sempre.

Bravo dirramatore, hai fatto un ottimo servizio inserendo mino reitano. Come dice uragano, ed altrettanto 007, era un calbrese come noi. Di questi calabresi noi dobbiamo esserne orgogliosi, anche se la sua musica, le sue canzoni non sono di tuo gradimento, non importa. Ha portato nel mondo la ns. regione, onorandola, non come altri che la disonorano, andando fino in germania x ammazzare. Questi ti fanno vergognare di essere della ns. regione. Solo chi è emigrato sà cosa vuol dire, rispondendo alla domanda di dove sei tu? Io ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente nel 1981. Ho arbitrato la prima partita di calcio della squadra dei cantanti, al campo Capelli di MI. Caso volle, che una pallonata in un occhio, gli fece male, mandandolo in ospedale. Gli diedi il fazzoletto x coprirsi l'occhio, ed il giorno dopo sono andato a trovarlo all'ospedale fatebenefratelli. Mi fece una gran festa, alla moglie seduta a fianco, gli disse: questo è l'arbitro federale che ieri sera mi ha dato il suo fazzoletto per tapparmi l'occhio. E calabrisa comu nui atri. Mi fece piacere. L'ho rivisto anni dopo ad un concerto di sera a Lainate, andato a salutarlo, altra festa come se eravamo paesani di lungo corso. Si ricordava benissimo, sarà forse stato il caso dell'occhio, andato in ospedale ecc.ecc. ma mi riconobbe subito. Ecco i calabresi che dobbiamo essere, vogliamo essere, e quelli che ci risiedono devono esserlo.

Dispiace tanto per la scomparsa del grande artista calabrese Mino Reitano, non lo sapevo, non ho visto nessun tg e letto il giornale.
Molto bello il video sulla canzone Italia.

:farao:

Un grande saluto a Mino, come tanti figli di Calabria costretto ad emigrare, che è riuscito a raggiungere il successo pur partendo da una famiglia umilissima.

se ne va un grande della musica italiana,ma resterai sempre nel cuore di tutti noi calabresi cn le tue canzone hai fatto crescere,inamorare e diventare nonni sono sicura che da lassu ci guardi e sorridi ciao mino.

Mia Martini - pseudonimo di Domenica Bertè (Bagnara Calabra, 20 settembre 1947 – Cardano al Campo, 12 maggio 1995) è stata una cantante italiana.

Artista ritenuta tra le voci più intense e più importanti della musica italiana.

Una lunga carriera artistica che inizia nel 1963, col nome di Mimì Bertè: Carlo Alberto Rossi, uno dei più grossi autori e discografici dell'epoca, la vuole lanciare come ragazza yè-yè. Ma il discreto successo raggiunto dura ben poco, e dopo alcuni anni di oblio, riappare sulle scene nel 1971 col nome d'arte di Mia Martini: brani come Piccolo uomo, Minuetto, Donna sola, Inno, Padre davvero, la consacrano come una delle migliori interpreti degli anni Settanta, decennio nel quale raggiunge una grande popolarità nazionale ed internazionale.

La sua carriera e la sua esistenza furono pesantemente segnate dalle maldicenze di alcuni personaggi dello spettacolo e addetti ai lavori che la emarginarono per molti anni, portandola ad un ritiro dalle scene verso la metà degli anni Ottanta. Grazie al suo indiscusso talento interpretativo, la Martini avrà modo di tornare alla ribalta, riaffermandosi con un consenso ancora maggiore: nel 1989 partecipa al Festival di Sanremo col brano Almeno tu nell'universo, uno dei brani più celebri della musica italiana. Negli anni Novanta sarà protagonista di altri grandi successi come La nevicata del '56, Cu' mme' (in duetto con Roberto Murolo) e Gli uomini non cambiano.

Morì a soli 47 anni per un arresto cardiaco, in circostanze mai del tutto chiarite legate al consumo di stupefacenti.

Nel corso della sua carriera, durata ben trentadue anni, ha interpretato brani in lingua: italiana, inglese, francesce, spagnola, portoghese, tedesca e greca. Nel suo repertorio troviamo influenze soul, atmosfere folk, blues e jazz.

Oltre la collina, il suo primo album (giudicato tra i migliori lavori mai realizzati da una donna), conteneva parecchie cover straniere, per l'epoca molto all'avanguardia per arrangiamenti, tematiche e cantato.

Con la sua voce inconfondibile, che si distingue per potenza e impatto emotivo, ha interpetato il meglio della canzone d'autore italiana ed internazionale, collaborando con alcuni tra i più grossi nomi del panorama musicale, non solo italiano. Per lei hanno scritto, tra gli altri, Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Franco Califano, Mimmo Cavallo, Riccardo Cocciante, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori, Ivano Fossati, Enzo Gragnaniello, Bruno Lauzi, Mango, Amedeo Minghi, Mariella Nava, Stefano Rosso, Enrico Ruggeri, Antonello Venditti. La stessa Mia Martini è stata autrice di molti suoi brani e dell'intero album Mimì. Charles Aznavour l'ha voluta per una serie di concerti di grande successo in Italia e in Francia; in quello stesso periodo, un futuro premio Oscar come Luis Enriquez Bacalov arrangiò l'album Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto.

Mino Reitano non e' mai stato tra le mie preferenze musicali pero' devo dare atto che e' rimasto coerente a quella musica per la quale la gente riempiva le piazze per lui. Non ha seguito le mode musicali e con quel suo essere genuino, sincero, generoso ha dato una immagine diversa del calabrese medio, introverso e musone. Occam ha menzionato Mia Martini, purtroppo anche lei non piu' fra noi, due artisti calabresi molto diversi che hanno dato lustro alla nostra regione spesso avara di gente di cui essere fieri.
RIP Mino.

[quote="selliotuluntanu"]Occam ha menzionato Mia Martini, purtroppo anche lei non piu' fra noi, due artisti calabresi molto diversi che hanno dato lustro alla nostra regione spesso avara di gente di cui essere fieri.
Ciao admin, vedo che siamo in sintonia riguardo i personaggi che dobbiamo esserne orgogliosi poichè sono calabresi, e questo mi conforta. Sono questi principi che dobbiamo diffondere a chi è rimasto nella ns. regionane, per far sì che imparino dai personaggi positivi, non che siano compiaciuti di quelli che vanno in Germa<nia ad uccidere x vendicarsi. Così facendo, chi è al nostro fianco potrà apprezzarci, altrimenti quando rispondi alla domanda, di che regione sei, non fai venire risentimento e diffidenza al tuo interlocutore. E chi è emigrato, questa sensazione, ha dovuto subirla sulla propria pelle tante volte.Quante mamme sconsigliavano di fidanzarsi con un calabrese al nord, tempi passati? E pura sacrosanta verità.

Admin ha scritto:Mino Reitano non e' mai stato tra le mie preferenze musicali pero' devo dare atto che
e' rimasto coerente a quella musica per la quale la gente riempiva le piazze per lui. Non ha seguito le mode musicali e con quel suo essere genuino, sincero, generoso ha dato una immagine diversa del calabrese medio, introverso e musone. Occam ha menzionato Mia Martini, purtroppo anche lei non piu' fra noi, due artisti calabresi molto diversi che hanno dato lustro alla nostra regione spesso avara di gente di cui essere fieri.
RIP Mino.

UNA PREGHIERA PER MINO!!!

[quote="selliotuluntanu ha scritto: , era un calbrese come noi. Di questi calabresi noi dobbiamo esserne orgogliosi, Io ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente nel 1981. Ho arbitrato la prima partita di calcio della squadra dei cantanti, al campo Capelli di MI. Caso volle, che una pallonata in un occhio, gli fece male, mandandolo in ospedale. Gli diedi il fazzoletto x coprirsi l'occhio, ed il giorno dopo sono andato a trovarlo all'ospedale fatebenefratelli. Mi fece una gran festa, alla moglie seduta a fianco, gli disse: questo è l'arbitro federale che ieri sera mi ha dato il suo fazzoletto per tapparmi l'occhio. E calabrisa comu nui atri. Mi fece piacere. . Ecco i calabresi che dobbiamo essere, vogliamo essere.
FATTI NON PAROLE - NON CHIACCHIERE, PLEASE!!

Sono foto che erano state dimenticate nell'armadio. Non si vive di ricordi! Il tempo passa e cancella.

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Se i " maghi del Forum " per piacere, correggono in modo appropriato per far apparie le foto, rendono un servigio, alla mia incapacità. Grazie infinite
sCARTABELLANDO, OGNI TANTO SI TROVANO I RICORDI

Articolo apparso su un giornaletto.
Si sono dimenticati " volontariamente" di menzionare l'arbitro, costui non conta niente di fronte a queste celebrità.

Complimenti Selliotu! Nella foto con Morandi credevo che arbitrasse Mogol, c'e' una certa somiglianza, comunque eri un "FIGO", oggi un "fico" haha.gif (scherzo eh)

https://i.servimg.com/u/f85/13/65/09/87/img01910.jpg[/img][/url]ttp://i85.servimg.com/u/f85/13/65/09/87/img01811.jpg[/img][/url]

Vorrei essere creduto, nessun narcisismo interiore, solo evento da documentarsi, per aver avuto un dialogo con amici. Esiste anche la cronaca della partita, filmata e trasmessa da da una emittente locale. Lascio al singolo, il giudizio critico di essere creduto su ciò che ho detto. Grazie

Admin ha scritto:Complimenti Selliotu! Nella foto con Morandi credevo che arbitrasse Mogol, c'e' una certa somiglianza, comunque eri un "FIGO", oggi un "fico" haha.gif (scherzo eh)

Mai sentitomi tale, con la tua bocca " puoi dire ciò che vuoi"
Invece di prendi ... aggiustami x piacere le foto in ordine, che io devo andare ancora in pensione per imparare come si fà. Devo dare ragione a cuvalo54 che alla mia età oramai " s s p p . Pazienza. Ti ringrazio, sai xchè anche l'occhio vuole la sua parte. Il resto " E' NOIA " ciao
p.s. Mogol giocava anche lui, assieme agli altri che non devo stare ad elencare.
Anche tu arriverai ad essere un " fico ma secco però "

Le foto vanno bene cosi'

Bei ricordi, sicuramente vissuti bene.

[img][url=https://servimg.com/view/13650987/140]https://i.servimg.com/u/f85/13/65/09/87/img01912.jpg[/img][/url]
Questo è la dedica che Morandi fece per mia moglie, avendogli detto che era una sua fervida ammiratrice. ( Oltre a Reitano, poichè il disco era suo. )
Sapendo questo, io non la portai a vedersi la partita, poichè ha sempre sostenuto, che con lui sicuramente ( con altri forse ) mi avrebbe fatto le corna. Meglio prevedere, che curarsi.

Grande CICCIO, sapevamo che avevi fatto l'arbitro, ma scoprire che hai arbitrato anche partite importantissime è un piacere immenso per me e anche per i Selliotiluntani. Ma dimmi na cosa, currettiji ancora o fai u sedentariu?

Commy, orami si vive di ricordi, come la barzelletta del lupo: uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Ogni cosa a suo tempo, ogni frutto alla sua stagione.
Bisogna girare pagina, ed accettare, il " CRONO " dice un saggio nostro lettore.
p.s. non rincorriamo la gloria che non serve, detto in un orecchio tra me te ( chi li ne futta a ri sellioti da partita mia, tranne a qualche amico forse sincero) .Come sempre, ho detto la verità.

Selliotuluntanu, sei un grande.Devo dire che sono rimasto sorpreso vedendo la foto dove tu eri vestito d'arbitro.IN POSITIVO. Senti ti volevo dire del fatto di essere Sellioti dentro , anche a me capita u stessu. Nonostante che manco da Sellia dal 1965. Signu rimastu nu Selliotuluntanu (come il tuo nome d'arte.COMPLIMENTI BELLISSIMO.) nu pocu tamarrellu.